Il caro prezzi che minaccia i “bonus”… e il nostro lavoro

Legname da costruzione

 


 

Dopo il successo delle misure messe in atto dal governo italiano per il rilancio di uno dei settori trainanti dell’economia del Paese, note ai più come Superbonus, Ecobonus, Bonus casa, la corsa gli interventi di riqualificazione rischia un brusco rallentamento per via del rincaro delle materie prime del settore dell’edilizio.

A fine 2020, i tanti lavori avviati grazie agli incentivi hanno determinato una carenza di materie prime, che ha concorso a scatenare una spirale di aumento di prezzi.
Per dare un’idea di quanto essi siano aumentati, basti pensare al tondino d’acciaio per il cemento armato salito dal 117 al 130%, ma non solo: ne hanno risentito metalli in generale, materie plastiche, gomma, calcestruzzo, rame e legno (quello da opera ha visto salire il suo costo del 60/70%).

Questi rincari incidono pesantemente sui conti economici di lavori preventivati sulla base di prezzi che, fino a poco tempo fa, garantivano un certo margine oggi drasticamente eroso… Il che comporta il rischio di blocco per diversi cantieri, proprio mentre la misura del Superbonus 110% sta mostrando i suoi effetti.

Per questo motivo, Codacons, associazioni di categoria e non ultima l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) con la sua interpellanza hanno portato il problema all’attenzione del Governo.

Se per il settore dei lavori pubblici è appena stato approvato un emendamento al Decreto Sostegni-bis che annuncia un meccanismo “a compensazione” a favore delle aziende appaltatrici di opere pubbliche che andrà a controbilanciare i sovrapprezzi ed evitare ritardi nella realizzazione dei lavori, per noi rivenditori e installatori di serramenti, invece, la questione diventa sempre più seria.

Tocca da vicino il nostro ambito, ad esempio, il rincaro del legno (abete +39,4%, pino +32,5%, noce +25,9%) del Pvc (+22,8%) così come quello dei metalli (alluminio +30%, ferro + 50%) che ha portato il prodotto “inferriate” ad un +15% sui nostri prezzi di listino, per non parlare degli aumenti legati agli accessori per serramenti… La mancanza di materie prime rischia determina inoltre ritardi su ritardi per quanto riguarda consegne ed installazioni di infissi.

Questo approfondimento nasce dal nostro desiderio di spiegare ai nostri clienti la scomoda posizione in cui ci troviamo.

Molti dei nostri fornitori hanno già aumentato i loro prezzi, altri ne hanno annunciato il rincaro entro il 1° di agosto, generando indirettamente problemi di difficile gestione per noi, poiché, con o senza Ecobonus o Sconto in fattura, la scelta di sostituire i serramenti di casa resta una spesa importante che, spesso, non viene decisa nel giro di qualche giorno: i nostri preventivi possono rimanere “in sospeso” per mesi e, per quanto chiaramente espressa nel documento validità temporale dello stesso, cosa dovremmo dire a un cliente che ci conferma un ordine al 21° giorno dall’invio del preventivo?

Metterci nei panni degli acquirenti fa parte del nostro modo di lavorare, non solo per cercare di suggerire loro il prodotto più indicato alle loro esigenze, ma anche per offrire un buon rapporto qualità-prezzo, sia sul servizio sia sui prodotti, quindi, per la trasparenza che abbiamo sempre riservato loro, vogliamo condividere la nostra difficoltà a giustificare aumenti (e possibili ritardi), che noi stessi fatichiamo ad accettare ma che, a breve, saremo costretti ad applicare sui preventivi futuri, così come su quelli  confermati oltre la data di validità del preventivo.